Signora di tutti i popoli

"Signora di tutti i Popoli"

Amsterdam 25 marzo 1945
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Dio vuole che gli uomini siano "Corredentori"

La Signora di tutti i Popoli come progetto di Dio
Per essere partecipi con Dio al progetto di salvezza degli uomini gli stessi  devono essere  "corredentori".  

 
Dio vuole che gli uomini siano "Corredentori"La Signora di tutti i Popoli come progetto di Dio
Per essere partecipi con Dio al progetto di salvezza degli uomini gli stessi  devono essere  "corredentori".  

Da quando è stato creato il mondo, Dio se avesse voluto poteva salvare l'uomo affinchè  tutti potessero giungere alla vita eterna.
Ma questo sarebbe stato un evento forzato, imposto, che non avrebbe portato risultati, invece Adamo ed Eva furono creati liberi di scegliere ciò che è gradito a Dio e ciò che non lo è.

Il progetto di salvezza di Dio sino dalla creazione riguarda tutti gli uomini, con  la crocifissione del Figlio Gesù Cristo arriva per tutti la giustificazione, tutto per amore verso il prossimo. Quest'amore condiviso in toto  dalla Madre Maria, sempre con lo stesso amore verso l'uomo mette in pratica quei comandamenti che l'Altissimo ha dato; ama il Signore tuo Dio con tutte te stesso, ed ama il prossimo come se stesso.   

Dio ama con un amore diverso da quello degli uomini, infatti Dio riesce ad amare indistintamente tutti, mentre l'uomo nel suo amore umano è limitato. E appunto con la grazia di Dio che riusciamo ad amare al di là della cerchia gli altri. Avvolti e guidati dall'amore dell'Alltissimo riusciamo ad amare anche quelli che sono distanti da noi, che siano vicini materialmente o lontani spiritualmente.

E con questa predisposizione che diveniamo "corredentori" con la Santa Trinità. L'essere cristiano è una qualifica, ma per essere efficaci, dinamici, e piacenti a Dio dobbiamo operare d'amore verso il prossimo indistintamente dai legami che si hanno con gli altri.
Dobbiamo essere tutti avvocati, pregare per gli altri, e se il prossimo grazie alla nostra preghiera ottiene la grazia siamo rivestiti della virtù di essere mediatori, da li scaturisce la corredenzione con Cristo di ognuno di noi.

Morale della favola se tutti viviamo in competizione di amore gli uni gli altri, mettiamo in ciò che Dio vuole da ognuno di noi, ed ottemperiamo al comandamento anche di fare agli altri quello che noi vorremo che gli altri facessero a noi.
L'esortazione all'amore per il prossimo e i frutti  di corredenzione la troviamo nella Sacra Scrittura in diversi brani, per esempio dalla lettera ai Romani ne citiamo alcuni versetti Cap.12 v.  4- 5, 9-17 ; Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e queste membra non hanno tutte la medesima funzione, 5così anche noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri.

Essere membra gli uni degli altri significa prendersi cura dell'altro come se stesso.
9La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene;
10amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
11Non siate pigri nel fare il bene, siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore.
12Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera.
13Condividete le necessità dei santi; siate premurosi nell'ospitalità.
14Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
15Rallegratevi con quelli che sono nella gioia; piangete con quelli che sono nel pianto.
16Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non nutrite desideri di grandezza; volgetevi piuttosto a ciò che è umile. Non stimatevi sapienti da voi stessi.
17Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini.

Ed ancora sempre dalla lettera ai Romani cap.13 v.8-10 ; 8Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. 9Infatti: Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai, e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso. 10La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità.

Il corredentore è colui che fa la volontà di Dio,  lo si è facendo il padre, la madre, il figlio, chi svolge un ministero nella Chiesa, chi prega per gli altri, chi condivide le cose di Dio, chi si offre per gli altri, chi si carica del peso degli altri. Pertanto si è corredentori se si è sacerdote, consacrato, religioso, papa, vescovo,ecc ecc. Tutti nella misura in cui la Santa Trinità ci ha voluti, ognuno nel proprio ruolo.
Alfonso Mezzatesta

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