Le Epifanie Mariane e l'Ecumenismo
di Fulvia Castronovo
DIO SI RIVELA, ci ama e vuole la nostra salvezza.
Nel dispiegare il suo mistero e raggiungere gli uomini, sue creature elette fra tutto il creato (perché create a Sua Immagine), Dio si rivela.
La Rivelazione è una “realtà dinamica” che realizza i suoi disegni nella storia umana e allo stesso tempo “messaggio” che si traduce in termini umani sulle labbra dei profeti e del Cristo per illuminare il significato misterioso degli avvenimenti della salvezza.
La parola di Dio non si limita a dire e a informare ma opera ciò che significa, cambia la situazione dell’umanità, procura la vita che annuncia.
La rivelazione di Dio è una parola attiva, efficace e creatrice. Con la rivelazione Dio si apre all’uomo e lo invita a un dialogo di amicizia. Infine, la Rivelazione, destinata e ricevuta da un’intelligenza umana, deve adattarsi alle “condizioni della conoscenza umana”. Quando Dio si rivela all’uomo, lo fa in modo proporzionato alla sua condizione di essere spazio-temporale, individuale e sociale, composto di corpo e di spirito. La mente umana riceve il suo oggetto dai sensi; per questo la rivelazione ci viene comunicata mediante immagini, simboli, parabole, allegorie, messaggi.
Rivelando se stesso, Dio vuole rendere gli uomini capaci di rispondergli, ben più di quanto essi sarebbero capaci da se stessi. Infatti, se Dio ha posto in ogni persona la capacità e la possibilità di conoscerlo, questo resterebbe allo stato di potentia se Dio stesso non si rivelasse con la sua grazia affinché l’uomo si abbandoni a Lui obbedienzialmente.
Con la fede l’uomo risponde alla chiamata di Dio: si dà a lui, si lascia invadere e dirigere, entrando in COMUNIONE SPIRITUALE con lui.
LA RIVELAZIONE HA DELLE CARATTERISTICHE:
Essa ha una “destinazione universale”. Si indirizza a tutto il genere umano. Chiama tutti i popoli alla salvezza e non ne esclude nessuno (Mt 28, 1-9: “Ammaestrate tutte le nazioni”); “Andate nel mondo intero e predicate il Vangelo ad ogni creatura” (Mc 16, 15). La Rivelazione può essere privata e pubblica. Non è un segreto confidato a qualcuno nell’intimo del cuore per rimanere nascosto, ma serve per tutti, è una Buona Novella destinata a essere trasmessa e proclamata nella pubblica piazza. La rivelazione si rivolge alle persone, membra di una stessa collettività, perché siano coscienti della loro comunione interpersonale.
La Rivelazione viene comunicata per edificare il popolo di Dio, la Sposa e il Corpo di Cristo, che è la Chiesa. La Rivelazione è “gerarchica”. Non viene comunicata immediatamente a ciascuno ma attraverso la mediazione di testimoni privilegiati, scelti da Dio: i profeti e gli apostoli (At 10, 41; Ef 2, 20-21). La Rivelazione è “progressiva”. L’uomo non possiede di colpo la sua perfezione. Materia e spirito, egli è sottoposto alle condizioni della corporeità; si sviluppa gradatamente nello spazio e nel tempo per prepararlo alla pienezza dei tempi nel Cristo.
Dio ammonisce attraverso i profeti Dio sollecita il suo Popolo nella speranza della salvezza, nell'attesa di un’alleanza nuova ed eterna destinata a tutti gli uomini (Is 2, 2-4) e che sarà iscritta nei cuori (Ger 31, 31-34; Eb 10, 16). I profeti annunziano una radicale redenzione del popolo di Dio, la purificazione da tutte le sue infedeltà (Ez 36) una salvezza che includerà tutte le nazioni (Is 49, 5-6). Saranno soprattutto i poveri e gli umili del Signore (Sof 2, 3) che porteranno questa speranza, Dio infatti sceglie sempre i più piccoli.
Come si inseriscono le apparizioni mariane in questo contesto?
Per comprendere il significato delle apparizioni mariane degli ultimi due secoli, che si sono succedute in Europa, è necessario fare riferimento alla figura di san Luigi Maria Grignion di Montfort (1673-1716), uno dei più grandi apostoli mariani di tutti i tempi. Quando il santo bretone scrisse il suo Trattato della Vera Devozione a Maria, presumibilmente nell'eremo di Saint-Eloi, nell'autunno del 1712, nessuno poteva prevedere l'eccezionale influsso e testimonianza che questo libretto avrebbe esercitato fino ai nostri giorni.
Il manoscritto, dimenticato in un baule, è stato ritrovato nel 1842 e pubblicato nel 1843. Fu un caso o un disegno della divina Provvidenza? Per chi vede la storia nella luce della fede non vi è dubbio che il capolavoro del Montfort sia stato pubblicato nel momento giusto, quando era incominciata a spuntare l'alba di quei "tempi di Maria" che egli aveva profetizzato. È stato Jean Guitton (1901-1999), filosofo e accademico di Francia, a far notare che l'opera aveva incominciato a diffondersi pressoché in concomitanza con l'apparizione della Madonna a Rue de Bac, a Parigi (1830), dando inizio così a un ciclo di apparizioni più frequenti che caratterizzano la fase più recente della storia della Chiesa.
Secondo questa interpretazione, l'apparizione della Madonna della Medaglia Miracolosa rappresenta l'inizio di un tempo particolare, quello che per il Montfort è caratterizzato dalla lotta senza quartiere fra Maria e i suoi umili servi da una parte, e Satana e i suoi seguaci dall'altra: «Il potere di Maria su tutti i demoni risplenderà in modo particolare negli ultimi tempi, quando Satana insidierà il calcagno di Lei e cioè gli umili servi e figli ch'ella susciterà per muovergli guerra» «Gli ultimi tempi» per il Montfort non sono necessariamente quelli che precedono immediatamente la venuta di Gesù Cristo nella gloria come Giudice del mondo. (Trattato della vera devozione, 54).
Si tratta piuttosto di un periodo storico caratterizzato dallo scatenamento del Mysterium iniquitatis, al quale Dio risponde inviando Maria in soccorso della Chiesa. Il Montfort vedeva questi tempi profilarsi all'orizzonte e lui stesso, senza forse rendersene conto, li stava preparando con la sua mirabile opera.
Dopo l'apparizione a Rue de Bac, a Parigi, le apparizioni mariane si susseguono durante l'intero secolo XIX sulla terra di Francia. Prima La Salette (1846), poi Lourdes (1858) e infine Pontmain (1871) e Pellevoisin (1876). Si tratta di apparizioni che hanno avuto una straordinaria risonanza ecclesiale, ben oltre i confini francesi. Durante il secolo XX la "strategia" di Maria si è allargata ad altri Paesi del continente europeo, manifestando una premura particolare della Madre di Dio per quelle nazioni di antica cristianità, che corrono il pericolo di smarrire le radici della fede.
La prima apparizione di quello che viene chiamato "il secolo infernale" ha luogo a Fatima (1917) e la sua importanza è tale da rappresentare una grandiosa profezia che illumina il cammino della Chiesa e dell'umanità fino ai nostri giorni. Le apparizioni di Banneux (1932) e Beauring (1933) precedono la grande carneficina della seconda guerra mondiale e testimoniano la volontà della Madonna di essere presente nei momenti più bui della storia umana. Nella seconda parte del secolo, contrassegnata da trasformazioni profonde e dense di pericoli, che coinvolgono anche la Chiesa, la Madonna è più che mai presente con le sue apparizioni ad Amsterdam (1945), a Roma Tre Fontane (1947), e con la lacrimazione di Siracusa (1953), ad Akita in Giappone (1969), a Kibeo Africa (1981), a Megiugorje Bosnia (1981), a Belpasso Catania (1987), Civitavecchia Roma (1995), Aokpe Africa (1996) Zaro Isola di Ischia, Itapiranga Brasile e tante altre.
Ci si interroga giustamente sulla ragione di questa "epifania mariana" degli ultimi due secoli e ci si chiede se si possa intravedere, nella molteplicità degli interventi di Maria, un piano divino di salvezza che si va realizzando. A questo riguardo, va tenuto presente qual è il compito che l'Onnipotente ha assegnato alla Madre di Dio nella fase ultima della storia della salvezza. Maria, Assunta in cielo e Regina del cielo e della terra, esercita la sua missione di Madre della Chiesa e dell'umanità. Le apparizioni fanno parte della sua sollecitudine materna in obbedienza ai disegni di misericordia dell'Altissimo. A partire da Rue de Bac in poi, le apparizioni mariane manifestano una precisa strategia divina, in risposta all'attacco furioso dell'impero delle tenebre nei Paesi di antica cristianità.
Dal libro del profeta Baruc capitolo 3 versetto 38, PER QUESTO E’ APPARSA SULLA TERRA E HA VISSUTO TRA GLI UOMINI.
Siamo infatti negli anni in cui l'illuminismo, con il culto della dea ragione, pretende di sostituire la fede dei popoli del continente europeo e i movimenti politici che ne sono derivati perseguitano la Chiesa, dando origine alla grande stagione dei martiri. Incomincia ad affermarsi e a diffondersi quel «rifiuto di Cristo» (l'espressione è di Giovanni Paolo Il in Memoria e identità, (p. 120, Rizzoli 2006) che, a partire dalla Francia, si diffonde in tutto l'Occidente. È sintomatico che nel segreto de La Salette la Madonna faccia per la prima volta esplicitamente riferimento alla figura misteriosa dell'Anticristo.
Ci troviamo indubbiamente in una fase della storia in cui il mysterium iniquitatis opera con impressionante violenza, soprattutto nelle nazioni di antica evangelizzazione, con l'intento di eliminare il cristianesimo, emarginando e perseguitando la Chiesa. In questo quadro gli interventi di Maria rivelano il loro profondo significato, in quanto sono la risposta del Cielo al dilagare dell'impostura anticristica. (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica, 675). In questo senso la prima di esse, quella della Medaglia miracolosa, rivela profeticamente il grande combattimento escatologico in atto, con la vittoria di Maria su Satana. Infatti la Madonna appare con in mano un globo che presenta al Signore, mentre con i suoi piedi schiaccia la testa al serpente infernale. In questo modo la Madre di Dio illumina la Chiesa sull'offensiva in atto dell'impero delle tenebre e preannuncia la sua vittoria, che non potrà mancare.
Ciò che deve essere chiaro è il fatto che la Chiesa oggi è più che mai nell'occhio del ciclone anticristiano. Non sono pochi ad affermare che l'epoca delle grandi persecuzioni non è affatto conclusa. La Madonna però è più che mai presente e prepara il suo esercito per la vittoria. È quanto ha autorevolmente affermato il cardinale Ivan Dias, Prefetto della Congregazione per la Propagazione della Fede, inaugurando 1'8 dicembre 2007, come inviato pontificio, il 150mo anniversario delle apparizioni di Lourdes: «L'apparizione della Vergine a Lourdes - ha affermato il Prefetto - come le altre apparizioni mariane rientra nella lotta permanente, e senza esclusione di colpi, tra le forze del bene e le forze del male, cominciata all'inizio della storia umana e che proseguirà fino alla fine... Anzi, questa è ancora più accanita che ai tempi di Bernadette. Il mondo si trova terribilmente irretito nella spirale di un relativismo che vuole creare una società senza Dio». Il cardo Dias ha poi ricordato quanto il cardinale Wojtyla disse pochi mesi prima della sua elezione alla cattedra di Pietro: «Noi siamo oggi di fronte al più grande combattimento che l'umanità abbia mai avuto. Penso che la comunità cristiana non l'abbia ancora compreso del tutto. Noi siamo oggi di fronte alla lotta finale tra la Chiesa e l'anti-chiesa, tra il Vangelo e l'antivangelo».
Parole - ha precisato il cardinale Dias - «che trent'anni dopo risuonano come profetiche, peraltro preannunciate proprio dalle apparizioni mariane insieme con la rovina spirituale di certi Paesi, l'affievolimento della fede, le difficoltà della Chiesa e l'aumento dell'azione dell'Anticristo, con i suoi tentativi di rimpiazzare Dio nella vita degli uomini... Ma proprio per questo è discesa dal cielo una Madre preoccupata per i suoi figli che vivono nel peccato, lontani da Cristo... La Madonna sta tessendo una rete di suoi figli e figlie spirituali per lanciare una forte offensiva contro le forze del maligno e per preparare la vittoria finale del suo divino Figlio Gesù Cristo... Ella dunque ci chiama anche oggi ad entrare nella sua legione, per combattere contro le forze del male. Le armi da usare in questa lotta dovranno essere la conversione del cuore, un grande amore verso la santa Eucaristia, l’Adorazione Sacramentale, la recita quotidiana del santo Rosario, la preghiera costante e senza ipocrisie, l'accettazione delle sofferenze per la salvezza delle anime e del mondo».
«La vittoria finale», ha concluso il cardinale Dias, «sarà di Dio. E Maria combatterà alla testa dell'armata dei suoi figli contro le forze nemiche di Satana, schiacciando la testa al serpente» (L'Osservatore Romano, 11 dicembre 2007).
Qual è l’essenza teologica di una rivelazione privata nella Chiesa di oggi?
Occorre trovare un contesto positivo dove collocare le rivelazioni private, quali eventi dell’epifania mariana. Tale contesto è la teologia dei carismi, alquanto trascurati perché ritenuti come un privilegio ormai passato della Chiesa primitiva, mentre invece bisogna ritenere che non solo il ministero ma anche la vocazione [...] del profeta dovranno esserci sempre nella Chiesa » (S. De Fiores Perché Dio ci parla mediante Maria).
Lettura profetica delle apparizioni Mariane
Si tratta di una prospettiva molto importante perché così si potrà, con frutto, inserire il fenomeno delle mariofanie nel filone della profezia sempre presente nella Chiesa e di cui Ella ha sempre bisogno e ne ha bisogno soprattutto in questi nostri travagliati tempi.
Si tratta di leggere questi eventi mariani sullo sfondo dei “tempi di Maria” di cui parla il Montfort, una categoria biblicamente e anche teologicamente rilevante che non può essere sminuita senza cadere in un grosso errore, pena l’incapacità di leggere gli ultimi secoli di storia del mondo alla luce della Fede (quella che comunemente si dice “Teologia della storia”); si tratta di porli nel quadro ampio degli interventi salvifici di Dio per il suo popolo, un intervento che avviene attraverso Maria, e che forse costituiscono l’intervento post-biblico più straordinario nella storia del mondo:
« La profezia è sempre una lettura della storia alla luce della fede. La Madonna è certamente la Profetessa degli ultimi tempi, cioè quelli che vanno dall’Ascensione di Cristo alla sua seconda venuta. Quando Lei viene fra noi, ci aiuta a leggere gli eventi dal punto di vista soprannaturale. Quindi la profezia, prima ancora di essere una rivelazione del futuro, è una luce fornita dal Cielo per illuminare ciò che ci troviamo a vivere » (Padre Livio Fanzaga).
“La Signora di tutti i popoli” e Le apparizioni di Amsterdam: Attualità dei messaggi. Ecumenismo
In un’epoca caratterizzata dalla multiculturalità, dalla globalizzazione, da un intenso fenomeno migratorio verso l’occidente e l’Europa da parte di popoli perseguitati da guerre, carestie e situazioni di vario sottosviluppo, assistiamo sempre più frequentemente alla commistione di razze, ideologie, filosofie ed anche di religioni.
Proprio in tale contesto ad Amsterdam Maria si presenta con un titolo “inedito” come Signora di tutti i popoli e ci dona messaggi dal contenuto attuale e moderno.
I messaggi s’inseriscono perfettamente nel contesto al quale in premessa abbiamo fatto riferimento.
Nei messaggi la Signora di tutti i popoli mostra alla veggente la situazione storico sociale del mondo, e le rappresenta la grande crisi della fede e dei valori umani. Fa riferimento alla decadenza della Chiesa dovuta alla perdita della fede. Denuncia la presenza di un falso spirito che aleggia fra gli uomini di questa epoca, l’intervento dell’anticristo per creare confusione, errore e far perdere le anime. Si parla anche esplicitamente di Ecumenismo.
Fulvia Castronovo