I dogmi mariani
I Dogmi Mariani
di Maria Butticè
Assunzione al cielo in anima e corpo del B.V. Maria.
Papa Pio XII il I° novembre 1950, proclamò solennemente il dogma dell’Assunzione di Maria con queste parole: “ l’augusta Madre di Dio, arcanamente unita a Gesù Cristo fin da tutta l’eternità con uno stesso decreto di predestinazione, Immacolata nella sua Concezione, Vergine illibata nella sua divina maternità, generosa socia del divino Redentore, che ha riportato un pieno trionfo sul peccato e sulle sue conseguenze, alla fine, come supremo coronamento dei suoi privilegi, ottenne di essere preservata dalla corruzione del sepolcro, e, vinta la morte, come già il suo Figlio, di essere innalzata in anima e corpo alla gloria del Cielo dove risplende Regina alla destra del Figlio suo, Re immortale dei secoli”.
Ma perché Maria è stata assunta in cielo in anima e corpo?
I motivi sono vari:
- È assunta perché Immacolata. Vi è un nesso strettissimo tra la verità dell’Assunzione e quella dell’Immacolata Concezione. Infatti le parole rivolte da Dio ad Adamo dopo il peccato (Gen. 3,19): “ Tu sei polvere e in polvere ritornerai” indicano il castigo del peccato originale. Ora, la Vergine Maria fu esente dal peccato originale, quindi anche dal suo castigo. Il corpo di Maria, prodigiosamente consustanziale a quello del Risorto, non era possibile che rimanesse prigioniero della morte;
- È assunta perché Madre di Dio. Il corpo di Maria è stato il tempio del corpo di Cristo. La carne di Cristo è la carne di Maria e quindi conveniva che il corpo di Maria fosse glorificato come lo fu quello di Cristo. Ancora più stretto del vincolo fisico è il vincolo morale, l’onore e l’amore che il Figlio Uomo-Dio doveva alla propria Madre esigevano di stretta convenienza l’Assunzione corporea della Madre;
- È assunta perché sempre Vergine. La perfetta e perpetua verginità di Maria colloca la Beata Vergine in uno stato di incorruzione;
- È assunta perché è associata a Cristo. La Madre è sempre strettamente associata al Figlio. Ella partecipa alle sue gioie e ai suoi dolori, per cui possiamo dire che se Gesù è “ l’Uomo dei dolori”, Maria è “ la Donna dei dolori” e se il Figlio è “ Redentore”, Maria è “ Corredentrice”. Come infatti Eva ha cooperato con Adamo nella rovina, così la Nuova Eva ha cooperato con il Nuovo Adamo nell’opera di riparazione. Ora chi è principio e causa della resurrezione non può essere soggetto al dominio della Morte. Secondo il Concilio Vaticano II il Figlio ha espressamente voluto che sua Madre fosse conformata a Lui in tutto, e particolarmente nella vittoria sul peccato e sulla morte. Come Maria fu associata alla vittoria del Figlio sul peccato mediante la sua Immacolata Concezione, così fu associata anche alla sua vittoria sulla morte mediante la sua Assunzione.
- Assunta per essere pienamente nostra Madre e Regina.
La regalità di Maria non va separata dalla sua intercessione materna. Maria è Regina perché è associata alla regalità di Cristo e coopera con il Figlio nel procurare la salvezza delle anime. Perché Maria possa pienamente esercitare la sua regalità e la sua maternità verso di noi, era necessario che fosse nel possesso pieno della sua realtà umana: l’anima unita al corpo. Il titolo di Regina non sostituisce certo quello di Madre: la sua regalità rimane un corollario della sua peculiare missione materna, ed esprime il potere che le è stato conferito per svolgere tale missione.
Citando la bolla “Ineffabilis Deus”, Pio XII mette in evidenza questa dimensione materna della regalità della Vergine: “Avendo per noi un affetto materno e assumendo gli interessi della nostra salvezza, Ella estende a tutto il genere umano la sua sollecitudine”. La sollecitudine di Maria Regina per gli uomini può essere pienamente efficace proprio in virtù dello stato glorioso conseguente all’assunzione. L’assunzione favorisce la piena comunione di Maria non solo con Cristo, ma con ciascuno di noi: Ella è accanto a noi conosce tutto ciò che accade nella nostra esistenza e ci sostiene con amore materno nelle prove della vita. Assunta alla gloria celeste, Maria si dedica totalmente all’opera della salvezza per comunicare ad ogni vivente la felicità che le è stata concessa. È una Regina che dà tutto ciò che possiede, partecipando soprattutto la vita e l’amore di Cristo.
- Assunta per essere icona escatologica della Chiesa.
La Chiesa in Maria ammira ed esalta il frutto più eccelso della Redenzione e in Lei contempla con gioia ciò che essa, tutta, desidera e spera di essere.
Pio XII con la proclamazione solenne di Maria Assunta, ha inteso annunciare solennemente a tutto il mondo la nobiltà e la dignità del corpo umano. Il mistero dell’Assunzione proclama il destino soprannaturale e la dignità eccelsa di ogni corpo umano chiamato dal Signore a diventare strumento di santità e a partecipare alla sua gloria.
Nel 1947 apparendo a Roma a Tre Fontane, la Vergine incaricò il veggente Bruno Cornacchiola di portare al Papa un particolare messaggio riguardante il dogma dell’Assunzione che sarà approvato tre anni dopo.
La definizione solenne del dogma dell’Assunzione che Pio XII fece il primo Novembre, 1950, fu preannunciato a Bruno dalla Vergine con parole esplicite: “Il mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso”. Il dogma dell’Assunzione ha un significato straordinario per la visione della vita come cammino verso l’eternità, in quanto la partecipazione di Maria all’ascensione del Figlio in Cielo altro non è se non l’anticipazione di quella che sarà la nostra partecipazione alla gloria di Cristo Risorto se ci muoveremo lungo le medesime strade da Lui percorse, come Maria.
Nella Vergine assunta in cielo contempliamo il coronamento della sua fede, di quel cammino di fede che Ella indica alla Chiesa e a ciascuno di noi: Colei che in ogni momento ha accolto la parola di Dio, è assunta in cielo, cioè è accolta lei stessa dal Figlio, in quella “dimora” che ci ha preparato con la sua morte e resurrezione.
Tra marzo 1945 e maggio 1959 la Santissima Vergine è apparsa a Ida Peerdeman ad Amsterdam con il titolo di “Signora di tutti i popoli”. Nei suoi messaggi alla Peerdeman, Maria sottolineò di essere: “Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”. Nella trentesima apparizione la Santa Vergine chiese espressamente che fosse proclamato il dogma “Maria Corredentrice, Mediatrice e Avvocata”.
Questo dogma, richiesto dalla Madonna, è stato oggetto di moltissime dispute. La Chiesa non è contraria alla dottrina della cooperazione di Maria alla redenzione, ma non usa il termine di Corredentrice per non interferire in questioni teologiche ancora in discussione, come pure per motivi pastorali, biblici ed ecumenici.
Questo quinto dogma è voluto dal Cielo, è voluto da Maria stessa e prima o poi sarà solennemente proclamato.